L'accordo tra i comuni definisce il parco come «oasi» naturale da riportare ai suoi tratti originari e da tramutare in scudo di fronte all'alta densità abitativa e industriale della zona a est e ovest del basso corso del fiume.
Dettagliato il piano triennale di interventi allegato alla convenzione redatto dai sette Comuni con la consulenza del Centro studi del territorio dell'Università di Bergamo.